dotare
v. tr. [lat. dōtare, der. di dos dotis «dote»] (io dòto, ecc.). – 1. Fornire di dote, assegnare una dote: d. una ragazza povera; nelle ristrettezze del dopoguerra, dotò la figlia di parecchi milioni di lire; lo zio dotò la nipote con una villa al mare. Anche, fare una dotazione, assegnare beni a una comunità, a un istituto e sim.: dotò il collegio di una ricca rendita; d. un ospizio; Costantino imperadore che dotò la Chiesa (G. Villani). 2. estens. Provvedere di cose utili o di doti fisiche o spirituali: d. un paese di scuole, di edifici pubblici; d. una nazione di libere istituzioni; la natura lo ha dotato di un ingegno acutissimo, di una memoria ferrea. Come intr. pron., dotarsi, fornirsi di qualcosa: l’albergo si è dotato di un sito Internet. ◆ Part. pass. dotato, anche come agg., soprattutto nel sign. estens., riferito a persona: Il calavrese abate Giovacchino, Di spirito profetico dotato (Dante); donna dotata di meravigliosa bellezza; assol., un giovane ben dotato, molto dotato, ricco di qualità intellettuali (al contr., poco d., di ingegno scarso, o poco adatto a un certo tipo di studî o di attività); scherz., una ragazza ben dotata da madre natura, ben fatta, di forme vistose.