dose
dòṡe s. f. [dal gr. δόσις, propr. «il dare», dal tema di δίδωμι «dare»]. – 1. In genere, quantità determinata di una sostanza, considerata in sé stessa o rispetto ad altri ingredienti che formano un composto o una miscela: la d. dello zucchero per il caffè, del sale per la minestra; determinare le d. per un dolce, per un cocktail; sbagliare la d. di un profumo; aumentare, diminuire la d.; in d. giusta, in d. eccessiva; una d. doppia, tripla. Spesso con il sign. più generico di quantità: a piccole d., a d. forti; spec. in senso fig. (iron. o scherz.): dare, ricevere una buona d. di legnate, di calci, di ceffoni; avere una buona d. di sfacciataggine, una discreta d. di superbia; rincarare la d. (parlando di botte, rimproveri, ingiurie e sim.), aggiungere dell’altro, insistere ancora. 2. In farmacologia, la quantità di un medicamento o veleno necessaria per conseguire, con la sua somministrazione, un determinato effetto farmacologico: d. totale, la quantità complessivamente prescritta nella ricetta medica; d. singola, quella usata in ogni somministrazione; d. quotidiana, quella somministrata durante le 24 ore. Con riferimento all’uso terapeutico: d. minima, la più piccola quantità capace di produrre un’azione terapeutica; d. massima, la massima quantità somministrabile senza produrre fenomeni d’intossicazione; d. media o terapeutica, quella capace di dare i maggiori effetti curativi; d. tossica e d. letale, quelle che producono, rispettivamente, i primi sintomi di avvelenamento e la morte. 3. Quantità di droga che un tossicodipendente utilizza in una volta: lo hanno fermato mentre comprava una dose. 4. In radiologia e radioterapia, termine che esprime sia la quantità di radiazione (X, gamma, neutronica, ecc.) emessa dalla sorgente radiante (d. fisica), sia quella assorbita dai tessuti, la quale può provocare effetti biologici (d. biologica) o curativi (d. terapeutica). Con riguardo agli effetti biologici e alle applicazioni pratiche: d. incidente, quella che giunge al corpo irradiato attraverso l’aria; d. aggiunta, l’insieme delle radiazioni emanate dal corpo irradiato; d. efficace, la somma delle due precedenti, che può essere considerata sia alla superficie del corpo irradiato (d. di superficie), sia nella sua profondità, nel punto che si vuole irradiare (d. di focolaio); d. volume, la quantità di radiazione assorbita dal corpo irradiato; d. di radiazione, la somma complessiva della dose fisica e di quelle relative al corpo irradiato; d. assorbita, il rapporto, misurato in gray (o anche in erg, joule e rad), fra l’energia ceduta dalle radiazioni a un certo volume e la massa della materia contenuta in quel volume.