donzello
donżèllo s. m. [dal provenz. donzel, lat. *dom(ĭ)nĭcĕllus, dim. di domĭnus «signore»], ant. – Giovane di famiglia nobile: Federigo di messer Filippo Alberighi, in opera d’arme e in cortesia pregiato sopra ogni altro donzel di Toscana (Boccaccio). In partic. erano così detti i giovinetti nobili che si apprestavano a diventare cavalieri e destinati in genere a far corte, in qualità di paggi, a re, cavalieri, baroni; sicché il nome assunse poi il sign. generico di domestico d’un signore (o anche d’un magistrato): Poste le mense avean quivi i d. (Ariosto); e quello di usciere del municipio (con questo sign., il termine rimane ancora vivo in alcune città, per es. a Firenze): i d. del Comune.