donatore
donatóre s. m. (f. -trice) [dal lat. donator -oris]. – 1. a. Chi dona, chi fa una donazione, in senso generico: un munifico d.; essere grato al donatore. b. In biologia e medicina, d. (o anche datore, ormai meno com.) di sangue, chi offre il proprio sangue per le trasfusioni; in partic., d. universale, individuo che, avendo il sangue di gruppo 0 (zero), può donare il sangue agli individui di tutti gli altri gruppi (A, AB, B) ma può riceverne soltanto da individui del suo stesso gruppo 0. Nella chirurgia dei trapianti, si chiama donatore (o, precisando, d. di organi) il soggetto, appena defunto, dal quale si asporta l’organo che viene trapiantato in altro soggetto, anche se non sia stato lui a disporre, in vita, la donazione ma siano i suoi parenti a consentirla nell’imminenza del suo decesso o immediatamente dopo che questo sia avvenuto. 2. In fisica, detto di un atomo il quale fornisce un elettrone di conduzione, e, in partic., di sostanze che, aggiunte a un semiconduttore, conferiscano a questo una conducibilità elettrica di tipo n, cioè per elettroni. Con questo sign., è anche usato, talora, l’anglicismo donóre. 3. In chimica, di atomo capace di cedere elettroni a un altro atomo, incompleto nel suo ottetto elettronico esterno, o di composto capace di cedere ad altra sostanza un atomo o un raggruppamento atomico (radicale): per es., in biochimica, donatori di fosfato, raggruppamenti molecolari complessi che nelle reazioni di fosforilazione sono capaci di cedere ad altre molecole il proprio gruppo fosforico; donatore d’idrogeno, composto capace di cedere idrogeno ad altro composto funzionante da accettore.