domandare
(ant. o tosc. dimandare) v. tr. e intr. [lat. demandare «affidare, raccomandare», poi «chiedere»]. – 1. tr. Rivolgersi con parole a qualcuno per ottenere risposta: domandagli come si chiama, che cosa vuole, perché non è venuto prima, se gli occorre qualcosa, ecc.; d. l’ora; d. il prezzo di un oggetto, chiedere quanto costi; a me lo domandi?, quando ci viene chiesta una notizia che non possiamo sapere o che non riguarda noi; frasi proverbiali: d. è lecito (a cui si aggiunge talvolta: e rispondere è cortesia); non domandare all’oste se ha buon vino. Raro e letter. col compl. oggetto della persona: domandane altri (Leopardi). Rafforzato con dire (limitatamente alla 1a persona sing.) per esprimere meraviglia o disapprovazione: io domando e dico se si debba essere trattati così! Per affermare decisamente, per dichiarare ovvia e sicura una cosa, in vivaci modi di dire fam.: e me lo domandi?; non me lo domandare neanche!; c’è bisogno di domandarlo?; se accetto l’invito? Ma non si domanda neppure! Col pron. rifl. in funzione di compl. di termine, domandarsi, seguito da prop. interrogativa, porsi una domanda (per cercar di sapere o di capire, per proporsi la soluzione di un dubbio, per esprimere incertezza sull’opportunità o utilità di una scelta, di una decisione, di un comportamento, e sim.): si domandava perché mai aveva accettato; mi domando se faccio bene a restare; mi domando se non sia il caso di sospendere la cura; ma anche modo enfatico per sollecitare una domanda o per introdurre una spiegazione: ti sei mai domandato perché ci tiene tanto a quel posto?; non vi domandate come ho fatto a essere già qui? 2. tr. Col sign. più proprio di chiedere, manifestare il desiderio di avere o di ottenere qualche cosa (concreta o astratta): d. un modulo, un po’ d’acqua, una sigaretta; d. una somma in prestito; d. l’elemosina, ecc.; Pianger senti’ fra ’l sonno i miei figliuoli Ch’eran con meco, e dimandar del pane (Dante); d. scusa, perdono, pietà; d. ragione, chiedere conto di qualche cosa; d. consiglio, notizie di qualcuno; d. la parola, chiedere licenza di parlare (in una riunione, in un’assemblea e sim.); d. un determinato prezzo o compenso, esigere come pagamento o compenso: quanto t’ha domandato per quell’appartamento?; il sarto domanda troppo per farmi il vestito; d. giudizialmente, chiedere in giudizio. 3. tr. letter. Chiamare, denominare: donna, ch’è di quelle che streghe sono da voi domandate (T. Tasso); anche come intr. pron., ormai ant., chiamarsi, aver nome (detto di cosa): come si domanda questo rione? 4. intr. (aus. avere) D. di qualcuno, cercarlo, volergli parlare: c’è un signore al telefono che domanda di lei; anche, chiedere notizie: mio padre mi domanda spesso di te. Più raram. trans.: se qualcuno mi domanda, se qualcuno mi vuole, mi cerca.