diventare
v. intr. [forma frequentativa di divenire] (io divènto, ecc.; aus. essere). – Passare a una condizione diversa dalla precedente o, in genere, assumere la qualità indicata dal complemento predicativo: d. grande, buono, cattivo, ecc.; d. presidente, deputato, ministro; d. un grande oratore, un tiranno, ecc.; com’è diventato vecchio!; quando c’è l’interesse, le fatiche diventano più sopportabili; questo vino è diventato aceto; usato assol.: guarda com’è diventato, di chi è molto cambiato, spec. se in peggio; e con sign. sim.: se continui di questo passo, non so che cosa diventerai! Può anche indicare mutazione passeggera: d. pallido, rosso; fig., d. di tutti i colori, per varie emozioni; se lo toccano, diventa una furia. Locuz. particolari: d. (o farsi) di sasso, di stucco, rimanere stupefatto, senza parola; d. matto, perdere la testa, confondersi, disperarsi, per cose moleste, intricate, per dolori, preoccupazioni o sim.: c’è da d. matti!; mi farete d. matto!