dittatore2
dittatóre2 s. m. [dal lat. dictator -oris, der. di dictare «dettare»]. – 1. Nella Roma repubblicana, magistrato straordinario investito di pieni poteri civili e militari, che rimaneva in carica sei mesi. 2. Durante il Risorgimento italiano, titolo assunto da alcuni patrioti come capi provvisorî di governi rivoluzionarî; così, per es., Garibaldi, che fu detto per antonomasia il Dittatore. 3. estens. (f. -trice) a. Capo di un governo assoluto totalitario: il d. tedesco, Hitler. b. Chi governa o esercita comunque la propria autorità in modo dispotico e intransigente, senza ammettere critiche, opposizioni, discussioni o ingerenze di alcun genere: fare il d. in ufficio, in famiglia; come presidente della società, è stato sempre un dittatore. In senso fig., chi, per merito proprio o per riconoscimento d’altri, impone e fa accettare le proprie idee, i proprî gusti, e sim.: un sarto che per lunghi anni è stato un d. in fatto di moda maschile (e analogam., una sarta che è stata una dittatrice in fatto di moda femminile).