dismatriato
p. pass. e agg. Privato della matria, della propria terra d’origine. ◆ Nel racconto «Dismatria» di Igiaba Scego (nata in Italia 31 anni fa da genitori somali), il personaggio che dice io ci fa sapere che è una via di mezzo tra Roma e Mogadiscio. […] E proprio nelle sue pagine la Somalia - dunque le radici - è ormai per la famiglia somala che vive in Italia qualcosa di immaginario. Una volta «dismatriati» (splendido neologismo a sostituire «espatriati») scopriranno di avere acquisito un’altra «matria» a Roma. (Filippo La Porta, Messaggero, 3 novembre 2005, p. 23, Cultura & Spettacoli).
Derivato dal s. f. matria con l’aggiunta simultanea del prefisso dis- e del suffisso -ato.