dislocazione
dislocazióne s. f. [der. di dislocare]. – 1. a. Nel linguaggio milit., ripartizione dei varî elementi delle forze armate, sia sul territorio nazionale (per esigenze di ordine strategico, di addestramento, di mobilitazione, ecc.), sia su un fronte di guerra o su altro territorio. Con sign. analogo, anche di navi, aerei, di reparti di polizia, e, nello sport, dei giocatori di una squadra di calcio e sim. b. Il modo stesso in cui i varî reparti sono distribuiti e i luoghi da essi occupati: comunicare la d. delle divisioni in territorio nazionale; stabilire la d. delle artiglierie nemiche. 2. Spostamento, trasferimento; in partic., nel linguaggio econ., d. di industrie, trasferimento obbligatorio di industrie dalle zone in cui sono sorte ad altre, in conseguenza di fatti bellici o in attuazione di direttive economiche tendenti, per es., a dare maggiore attività a zone depresse, ad avvicinare impianti industriali alle fonti di rifornimento delle materie prime, ecc. 3. In geologia, lo spostamento di strati rocciosi dalla loro posizione originaria, per effetto di forze naturali agenti in senso verticale (faglie) o orizzontale (pieghe, scorrimenti, ecc.). 4. In cristallografia, imperfezione nel reticolo di un solido cristallino, dovuta allo scorrimento di una sua sezione rispetto al rimanente. 5. In traumatologia, lo spostamento reciproco dei due monconi di un osso fratturato; con questa accezione, è frequente anche la forma latina dislocatio. 6. In linguistica (per traduz. del fr. dislocation), spostamento di un componente della frase da quella che sarebbe la sua posizione ritenuta normale, spesso collocando al suo posto un pronome anaforico; per es., l’avevo già previsto, questo ritardo; oppure: questo ritardo l’avevo già previsto.