disgustare
v. tr. e intr. pron. [der. di disgusto]. – 1. tr. Ispirare, provocare disgusto (detto di cibi o bevande): questa medicina ha un sapore che disgusta; i cibi troppo dolci mi disgustano. Spesso fig., provocare avversione, ripugnanza, anche morale, o più genericamente dare un senso di fastidio, di nausea: il suo modo d’agire mi ha davvero disgustato; è di un egoismo, di una voracità, di un’untuosità che disgusta. 2. intr. pron. a. Provare disgusto, nausearsi: mi sono disgustato di questa cucina così grassa; disgustarsi del vino, del fumo; fig., s’era disgustato di quella vita frivola. b. Con altro senso fig. (non com.), rompere la buona armonia, non frequentare più una persona col piacere di prima: mi sono disgustato con lui; anche nel rifl. recipr.: si sono disgustati per motivi da nulla. ◆ Part. pres. disgustante, anche come agg., che ispira disgusto, anche morale: sapore, spettacolo disgustante. ◆ Part. pass. disgustato, anche come agg., pieno di disgusto, nauseato: gli astanti, disgustati, si allontanarono; detto in partic. di chi si sente sazio e nauseato di ogni cosa e mostra di non desiderare, di non aver piacere di nulla: un uomo disgustato della vita, di tutto; fare il disgustato.