disgraziato
agg. e s. m. [der. di disgrazia]. – 1. a. agg. Di persona, che ha disgrazia, che ha la sorte costantemente avversa, che non riesce in nessuna delle cose che fa: è davvero d., non gliene va bene una; è nato d.; è una famiglia d.; o che non ha fortuna in qualche singola cosa: essere d. al gioco, in amore (più com. sfortunato). In tono esclam., rivolgendosi a persona che ha commesso o sta per commettere un male, una colpa, una grave imprudenza, o che va incontro a serî pericoli e sim.: disgraziato!, dove sei stato tutta la notte?; che fai, disgraziato!, vuoi rovinarti?; altre volte, spec. accompagnato da povero, esprime commiserazione verso persona in cattive condizioni fisiche o economiche, o moralmente scaduta: povero disgraziato! b. s. m. (f. -a) Persona in miseria, o fisicamente deforme, o che comunque conduce vita infelice senza sua colpa: è un d., è un povero d. (e rispettivam., al femm., è una d., una povera d.); concedere aiuto, assistenza ai d.; anche di persona spregevole, vile, miserabile: è un d. che non ha senso di dignità. 2. agg. Riferito a cosa: a. Che ha avuto esito dannoso o funesto, che è riuscita male (in genere senza cattiva volontà da parte di chi l’ha fatta): un’impresa d.; una guerra d.; è stato un affare d.; che matrimonio d.!; non gli fosse mai venuta quella d. idea!; di lavoro, che non ha incontrato fortuna o successo: libro d., commedia d.; mestiere d., che rende poco. b. Di luogo o di tempo, funestato da disgrazie: è una casa d.; è stato un anno d. per tutti; non avrebbe potuto avere una vita più d. di così. c. Che è effetto di disgrazia: ha fatto una fine d. (cioè è morto per una sciagura, in un incidente o sim.; con altro senso: è morto in modo disonorante); situazione d., difficile a risolversi, penosa, imbrogliata. 3. agg., ant. Privo di grazia, sgraziato, per lo più nella frase avere un corpo d., deforme, sproporzionato. ◆ Avv. disgraziataménte, per disgrazia, purtroppo: disgraziatamente, la caduta è stata mortale.