disdire1
disdire1 (ant. disdìcere) v. tr. [comp. di dis-1 e dire] (coniug. come dire: io disdico, tu disdici, ecc.; part. pass. disdétto). – 1. a. Negare di avere detto o di avere detto così; dire cosa diversa o contraria da ciò che si era detto prima: d. le proprie parole; disdice d’avere promesso; non fa che dire e disdire; con lo stesso sign. il rifl.: si disdice continuamente. b. Riconoscere di aver detto cosa non vera, ritrattare le proprie parole: ha disdetto tutte le sue accuse. c. Negare la verità delle parole altrui: ha disdetto le mie affermazioni; i fatti stessi disdicono le sue parole, o anche lo disdicono; rifl.: si è disdetto da sé. d. Ritirare la parola data, dichiarare di non voler più osservare o rinnovare un impegno: d. un invito, un appuntamento; in partic., dare la disdetta prevista per l’interruzione di un rapporto contrattuale a tempo indeterminato: d. un contratto d’affitto, o più semplicem. d. l’appartamento; d. la camera d’albergo; d. un abbonanento, ecc. 2. rifl., ant. Dire che non ...: Quand’io mi fui umilmente disdetto D’averlo visto mai (Dante). 3. ant. Rifiutare di fare, ricusare l’assenso: d. non poteano la richiesta de’ Fiorentini (G. Villani); anche rifl.: a questo niuno di noi può debitamente disdirsi (Boccaccio). 4. letter. Negare, vietare: paura mel disdice Di Diana (Boccaccio); disdetto alle altre genti è il rito (Foscolo).