disarmare
diṡarmare v. tr. e intr. [comp. di dis-1 e armare]. – 1. tr. a. Spogliare delle armi: d. il nemico, i prigionieri; riuscirono a catturare l’assassino e a disarmarlo; di fortezze e sim., togliere le artiglierie e ogni altro mezzo di guerra. b. Con riferimento a costruzioni, levare i sostegni, liberare una struttura dalle armature provvisorie: d. una volta, un tetto, ecc. Nel linguaggio teatrale, togliere le scene smontando i telai su cui sono attaccate le tele. c. In marina, d. una nave (militare o mercantile), toglierla dal servizio attivo, sbarcandone l’equipaggio e tenendola in porto col minimo personale necessario per la manutenzione e la sorveglianza; d. i remi, toglierli dalle scalmiere, e disporli nell’interno dell’imbarcazione. d. fig. Calmare, rabbonire, far passare lo sdegno o l’ira a qualcuno o moderarne l’aggressività, togliergli la volontà di reagire con atti o con parole: la sua flemma mi disarmò; con la sua logica stringente l’oratore ha disarmato l’avversario. 2. intr. (aus. avere) Ridurre l’esercito o gli armamenti in genere: dopo la prima guerra mondiale le grandi potenze disarmarono. Fig., cedere, arrendersi, cessare dalla lotta o da un’opposizione, darsi per vinto: non disarma facilmente di fronte agli ostacoli; l’hanno attaccato da ogni parte, ma lui resiste e non disarma; scherz., ha passato la cinquantina, ma sa di essere ancora ammirata, e non disarma. ◆ Part. pres. diṡarmante, anche come agg., soprattutto in senso fig.: un sorriso, una logica, una calma, una flemma disarmante, che toglie l’aggressività o la volontà di reagire. ◆ Part. pass. diṡarmato, anche come agg., privo delle armi, senz’armi: uscire disarmato; i soldati si aduneranno in cortile disarmati; intra le altre cagioni che ti arreca di male lo essere disarmato, ti fa contennendo (Machiavelli); anche fig.: Trovommi Amor del tutto disarmato (Petrarca); l’autorità disarmata di ragioni (Beccaria); vedere un potente ritirarsi da una soverchieria, senza esserci costretto, e per mera condiscendenza a preghiere disarmate, era cosa piuttosto inaudita che rara (Manzoni); essere, sentirsi, trovarsi disarmato (contro le tentazioni d’ogni genere, di fronte alle strutture burocratiche, alla violenza delle istituzioni, ad atti e manifestazioni di prepotenza, nella lotta per la vita, ecc.), indifeso, incapace di una resistenza attiva e vigorosa. In araldica, attributo dell’aquila priva di artigli, del vascello con gli alberi senza vele e senza cordami.