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dipòlo

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dipolo


dipòlo s. m. [comp. di di-2 e polo1]. – 1. In fisica, sistema costituito da due enti (masse materiali, cariche elettriche, masse magnetiche) identici ma di diversa polarità: d. elettrico, d. magnetico; con definizione più precisa, è il sistema, costituente una sorgente vettoriale di un campo, formato da due sorgenti scalari di uguale intensità ma di segno opposto (una sorgente propriamente detta e un pozzo) e a distanza infinitesima tra loro, però in modo che il prodotto della comune intensità assoluta per la distanza (orientata dalla sorgente negativa a quella positiva), detto momento di dipolo, abbia un valore finito e non infinitesimo (v. anche momento, n. 7 b). 2. In chimica, nome dato alle molecole polari, cioè alle molecole in cui il baricentro delle cariche negative non coincide con quello delle cariche positive, come, per es., le molecole degli idracidi alogenici, la molecola dell’acqua, quelle dei saponi. 3. In elettrotecnica e in elettronica, sinon. poco usato di bipolo. 4. In radiotecnica, tipo di antenna a onde stazionarie, costituita da un conduttore filiforme rettilineo, lungo metà della lunghezza d’onda di lavoro (d. a mezz’onda) e interrotto al centro, dove è collegato il cavo di alimentazione (per modo che il sistema può essere visto anche come due conduttori allineati, ognuno lungo un quarto di lunghezza d’onda); se, senza mutare il punto di alimentazione, si aumenta la lunghezza di uno dei lati da un quarto a tre quarti di lunghezza d’onda, si ha un d. a onda intera.

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