diploma
diplòma s. m. [dal lat. diploma -ătis, gr. δίπλωμα -ατος, propr. «scritto piegato in due», der. di διπλόω «raddoppiare»] (pl. -i). – 1. Nell’antichità romana, tipo di documento, scritto su due fogli di papiro, poi di pergamena o su tavolette di bronzo, riuniti a dittico, emanato dall’autorità pubblica per speciali salvacondotti o per congedi militari al termine del servizio. Dal Rinascimento, nome dato a documenti solenni (anche più antichi, come i privilegi) di sovrani o di pubbliche autorità. 2. Nell’uso moderno, attestato solenne di un’accademia, di un’autorità o di altro organo, con cui si accorda un privilegio, un titolo (d. di nobiltà, di onorificenza, di benemerenza, ecc.), o documento ufficiale che attesta il compimento di un determinato ordine di studî o il conseguimento di un’abilitazione professionale: d. di laurea, d. di maturità classica, ecc.; nel linguaggio corrente, anche il titolo stesso o l’abilitazione che col diploma vengono conferiti: conseguire il d. di ragioniere.