dipietrino
s. m. e agg. Sostenitore di Antonio Di Pietro; che si richiama a Antonio Di Pietro. ◆ In Transatlantico a Montecitorio, l’onorevole Ciriaco De Mita (Ppi) incrocia l’onorevole dipietrino Giuseppe Scozzari, che gli chiede che cosa ne pensi delle ultime mosse dell’ex pm: «Di Pietro? - risponde De Mita - Di Pietro è come [Mario] Segni: non ne parlo più». (Foglio, 29 aprile 1998, p. 2) • Dopo la concione all’aperto, inebriato dalle ovazioni dei dipietrini, [Roberto Zaccaria] è entrato nel Palavobis convinto di essere la primadonna della serata. (Giornale, 24 febbraio 2002, p. 2, Il fatto) • «Siamo il quarto partito dopo Pd, Pdl e Lega Nord» gioiscono in via Ormea, la sede operativa dell’Idv: un ufficio elegante, finestre e manifesti elettorali alle pareti, aperto tre anni fa per «parlare con la gente che vive a San Salvario». In strada c’è il solito via-vai: una prostituta brasiliana in minigonna, pusher non lontano dall’ospedale Valdese, auto posteggiate sui marciapiedi. E c’è gente che s’affaccia all’uscio dell’avamposto dei dipietrini. (Lodovico Poletto, Stampa, 16 aprile 2008, p. 12, Interno).
Derivato dal nome proprio (Antonio) Di Pietro con l’aggiunta del suffisso -ino2.
Già attestato nella Repubblica del 19 giugno 1993, p. 15, Politica (Giovanni Maria Bellu).