dinanzi
(o dinnanzi) prep. e avv. [lat. de in antea; per la terminazione cfr. anzi]. – 1. prep. È in genere sinon., meno pop. e più ricercato, di davanti e, come questo, si unisce al complemento con la prep. a: d. a me, d. a tutti; fermarsi d. a una vetrina; gli mise d. un piatto d’insalata; più raram. costruito con da: dinanzi da li occhi d’i pennuti (Dante). Con senso temporale, non com.: d. a noi, prima di noi; Dinanzi a me non fuor cose create Se non etterne (Dante). 2. Con funzione di avv., in senso locativo o temporale: guardare d.; Taciti, soli, sanza compagnia N’andavam l’un dinanzi e l’altro dopo (Dante); non vi fu egli detto d.? (Boccaccio). Con valore di agg., non com.: il palazzo dinanzi.