diluvio
dilùvio s. m. [dal lat. diluvium, der. di diluĕre «lavare, bagnare»: v. diluire]. – 1. a. Pioggia dirotta e abbondante: non vorrai uscire con questo d.!; piove a d.!; restiamo in casa, fuori c’è il d.; può venire il d., che lui non si muove, di persona indolente, apatica. b. In varie tradizioni mitiche del mondo antico, pioggia torrenziale che, con la sua violenza e lunga durata, avrebbe provocato l’inondazione di tutta o di vasta parte della Terra; per antonomasia, il diluvio, il d. universale, quello con cui Dio, secondo il racconto biblico, sommerse il mondo per punire gli uomini dei loro peccati, eccetto la famiglia di Noè salvatasi nell’Arca con due esemplari di ogni specie animale. c. In modi iperb. e fig., gran quantità: un d. di lacrime, di proiettili, di legnate, d’insulti, di parole, di bestemmie; un d. di braciole di maiale in gratella, che furono spolverate in un baleno dalla chiassosa brigata (Fucini). d. Meno com., inondazione, alluvione di acque terrestri; fig., invasione di popoli: O d. raccolto Di che deserti strani, Per inondar i nostri dolci campi! (Petrarca). 2. Divisione geologica dell’era neozoica (frequente con questo sign. la forma lat. scient. diluvium, più rara la forma italianizzata diluvio), adottata prima per indicare i depositi continentali del pleistocene, poi il periodo stesso. 3. Nel linguaggio venatorio, grande rete ad imbuto terminante con un cono a nassa, nell’interno del quale viene posta una lampada, usata per catturare di notte uccelli, soprattutto storni e passeri. È vietata dalla legislazione vigente.