digipack
(digipak), s. m. inv. e agg. ◆ Tiratura limitata (5000 copie numerate), prezzo intorno al mezzo milione, e all’interno i 19 album di [Lucio] Battisti […] Tutti contenuti in astucci chiamati «digipak», di cui uno completamente bianco. E una scritta avverte: «Cofanetto predisposto per accogliere 22 digipak», mentre, conti alla mano, i dischi contenuti sono solo 21 (19 LP e due singoli). Un modo non troppo criptico per far capire che alla collezione manca un disco. Quale? L’inedito, quello che uscirà nel 1999 o forse nel 2000 e di cui si parlava da tempo. (Mario Luzzatto Fegiz, Corriere della sera, 5 dicembre 1998, p. 37, Spettacoli) • L’album, uscito ieri, è disponibile in due versioni: la standard edition […] e la special deluxe edition […], che include nel prestigioso digipack immagini e tre canzoni bonus. (Lucia Marchiò, Repubblica, 17 gennaio 2004, Genova, p. XI) • nella versione digipack c’è […] anche un libro fotografico di 36 pagine con «Tris d’assi», divertente e un po’ folle autobiografia della band [Le Vibrazioni] mentre gioca a poker. (Luca Dondoni, Stampa, 16 aprile 2008, p. 44, Spettacoli).
Dall’ingl. digipack, a sua volta composto dall’agg. digital (‘digitale’) e dal s. pack (‘confezione, involucro’).
Già attestato nella Repubblica del 16 dicembre 1996, p. 27, Spettacoli & Tv (Enrico Sisti).