dibranchiati
s. m. pl. [lat. scient. Dibranchiata, comp. di di-2 e lat. tardo branchiae «branchie»]. – In zoologia, classe di molluschi cefalopodi a cui appartengono forme fossili (belemniti) e viventi (polpi, seppie, calamari, ecc.), tutte mancanti di conchiglia esterna: questa, quando è presente, è massiccia, nascosta fra i tegumenti del dorso (osso di seppia), oppure ridotta e flessibile (gladio); hanno otto braccia, armate di ventose, e alcune specie (decapodi) possiedono inoltre due tentacoli retrattili, uno dei quali, nei maschi di quasi tutte le specie, si trasforma in ectocotilo. Sono tutti carnivori, e vivono nascosti fra gli scogli, nella sabbia, o sono pelagici; molti sono provvisti di ghiandole del nero, nuotano all’indietro espellendo vigorosamente acqua dall’imbuto, o strisciano e si arrampicano con le lunghe braccia pieghevoli. Alcune specie costiere sono ricercate come alimento.