devoluzionista
s. m. e f. e agg. Sostenitore della devoluzione; relativo alla devoluzione. ◆ a costo di irritare i «grandi» dell’Unione e le loro euro-diplomazie, [Hans] van Mierlo strizza volentieri l’occhio agli autonomisti della Catalogna e dei Paesi Baschi e ai «devoluzionisti» del Galles e della Scozia. E lascia sperare le varie leghe. (Foglio, 12 maggio 1998, p. 2) • Alleanza nazionale puntava sul presidenzialismo ed è costitutivamente un partito «nazionale» non certo devoluzionista. (Giovanni Sartori, Corriere della sera, 30 marzo 2005, p. 1, Prima pagina) • se osserviamo con attenzione il Nord padano - e perfino il LombardoVeneto - scopriamo che non è un unicum, omogeneo. Non solo perché circa metà dei votanti, in quest’area, si è espressa contro il referendum, ma anche perché lo spirito devoluzionista alita soprattutto nelle periferie e nelle province. (Ilvo Diamanti, Repubblica, 28 giugno 2006, p. 1, Prima pagina).
Derivato dal s. f. devoluzione con l’aggiunta del suffisso -ista.