devirilizzare
v. tr. In senso figurato, indebolire, privare di forza e vigore. ◆ la pittura della [Denyse] Willem non rimanda e non assomiglia che a se stessa. In essa si rappresenta un universo femminile, composto di sensuali streghe, di muscolose dee, di virago dall’aria sardonica, dove l’uomo viene spesso devirilizzato e ridicolizzato, in un’atmosfera di sogno o di incubo. (Stampa, 21 gennaio 2003, Milano, p. 10) • Inesorabili, i conti tornano. Anzi, non tornano. Ma almeno chiariscono quella che è stata la trentennale responsabilità di una classe politica che con il consociativismo e il debito pubblico ha devirilizzato l’economia italiana. (Alessandro Corneli, Giornale, 29 aprile 2005, p. 1, Prima pagina).
Derivato dal v. tr. virilizzare con l’aggiunta del prefisso de-.
Già attestato nella Stampa del 10 maggio 1996, p. 2, Interno (Filippo Ceccarelli).