destino
(ant. distino) s. m. [der. di destinare]. – 1. La predeterminazione fatale dell’accadere; il succedersi degli eventi ritenuto come preordinato e necessario, al disopra dell’umana capacità di volere e di potere: subire il d.; rassegnarsi al d.; seguire il proprio d.; predire il d.; leggere nel libro del d.; avere un brutto destino. Nel linguaggio fam., è destino, era destino, seguìto o no da prop. soggettiva, è (o era) destinato, fatale, irrevocabilmente stabilito da una volontà superiore o dal succedersi degli eventi: perché prendersela? si vede che era destino!; era d. che non dovessero più incontrarsi; è d. che io ci debba sempre rimettere. Talora personificato e inteso come una superiore potenza che opera secondo leggi immutabili: essere perseguitato dal d.; prendersela col d.; non si può sfuggire al destino. Con sign. più generico, sorte, anche al plur.: i d. della patria, dell’umanità. 2. Con uso improprio, destinazione: l’impiegato attendeva di conoscere il suo d.; spec. nella pratica mercantile: la nave ha raggiunto il proprio d.; merce spedita franco destino.