democristianizzazione
s. f. Processo di assimilazione ai princìpi ideologici e alle pratiche politiche dei democristiani, della Democrazia cristiana. ◆ la mancanza di accordo tra il centro-destra di Silvio Berlusconi e i radicali di Marco Pannella-Emma Bonino è stata una sciagura per entrambi. Perché rende più agevole la democristianizzazione di Forza Italia indebolendone gli anticorpi liberali; e perché ricaccia Pannella nell’isolamento sterilizzandone la carica innovatrice che ha decisamente contribuito a modernizzare il paese. (Foglio, 10 marzo 2000, p. 2) • Sembra che per [Giulio] Tremonti si profili una sorta di vicariato politico. Il premier mira a bilanciare la sensazione di una «democristianizzazione strisciante» del partito; e, in parallelo, a troncare le illazioni su una diaspora di FI, guidata dall’ex ministro. (Massimo Franco, Corriere della sera, 2 dicembre 2004, p. 5, In primo piano) • «Perché un elettore di [Pier Ferdinando] Casini o di An dovrebbe restare sotto quelle insegne se viene creata una nuova Dc, dato che di questo si tratta?» chiede Alessandro Amadori dell’istituto Coesis Research. «[Silvio] Berlusconi ha capito che Forza Italia non era più quella del ’94 e del 2001, che i Circoli della libertà non hanno funzionato e con un esperimento di genetica politica ha impresso una svolta di “democristianizzazione”. Cogliendo la nostalgia che attraversa l’elettorato per i partiti di una volta. E cosa c’è di meglio che un ritorno a un partito del popolo da Italia post bellica, una bella Dc proporzionalista?» (Carmelo Lopapa, Repubblica, 20 novembre 2007, p. 4, Politica).
Derivato dal s. m. democristiano con l’aggiunta del suffisso -izzazione.
Già attestato nel Corriere della sera del 24 agosto 1994, p. 13, Politica (Dario Di Vico).