democristianizzare
v. tr. Far diventare democristiano, rendere democristiano. ◆ Ai suoi detrattori, che gli rimproverano di «democristianizzare» FI, [Claudio] Scajola replica: «La Dc ha avuto difetti e degenerazioni da cui vogliamo star lontani, ma è anche durata 50 anni, io spero che FI possa fare altrettanto». (Foglio, 27 marzo 1998, p. 3) • in platea non c’erano uomini delle Partecipazioni statali, ma economisti espressione della cultura del privato, esperti di matrice liberale e di area confindustriale, da Stefano Micossi a Gianpaolo Galli a Innocenzo Cipolletta. Queste presenze sono per [Francesco] Rutelli il miglior modo per smontare l’accusa di voler «democristianizzare» la Margherita, sebbene ogni relatore sia andato a stringere la mano a Ciriaco De Mita, seduto in prima fila. (Francesco Verderami, Corriere della sera, 28 maggio 2005, p. 1, Prima pagina) • Nel viso di [Bruno] Contrada, seguendone i solchi, puoi rintracciare lo Stato che nasce in mano a quattro notabili e si inabissa diventando autoritario e fascista; quindi esce fuori sbrindellato e, incrociando mille altri solchi, si mette ancora più intensamente a colludere con la mafia; poi, democristiano e anticomunista, insegue l’idea dritta e sporca che un mafioso vale più di un comunista, infine disegnando un labirinto inestricabile tenta di democristianizzare anche la mafia, sino a [Giulio] Andreotti. (Francesco Merlo, Repubblica, 30 dicembre 2007, p. 1, Prima pagina).
Derivato dal s. m. democristiano con l’aggiunta del suffisso -izzare.
Già attestato nella Stampa del 13 aprile 1995, p. 4, Interno (Alberto Rapisarda).