delicatezza /delika'tets:a/ (o dilicatezza) s. f. [der. di delicato]. - 1. a. [qualità di ciò che è delicato: d. di pelle, di tocco, di stile] ≈ dolcezza, finezza, leggerezza, morbidezza, tenerezza. ↔ asprezza, rozzezza, ruvidezza, [di colore] vistosità, [di profumo, odore] intensità. b. [squisitezza di sentimenti o di modi: dimostrare grande d. d'animo] ≈ cortesia, discrezione, educazione, eleganza, finezza, garbo, gentilezza, grazia, raffinatezza, riservatezza, sensibilità. ↑ savoir faire. ‖ prudenza, tatto. ↔ asprezza, grossolanità, maleducazione, rozzezza, scortesia, sgarbo, villania. 2. [azione d'animo gentile: l'inviarmi questi fiori è stata una vera d. da parte sua] ≈ (fam.) carineria, cortesia, gentilezza, squisitezza. ↔ scortesia, sgarbo. 3. [costituzione fisica caratterizzata da mancanza di forza e vigore; anche, facilità ad ammalarsi] ≈ debolezza, esilità, fragilità, gracilità. ↔ forza, robustezza, vigore. ↑ gagliardia. 4. [al plur., abitudini di persone delicate, caratterizzate da agi eccessivi: non abituare i figli a simili d.] ≈ mollezze, raffinatezze. 5. (gastron.) [al plur., per influsso del ted. Delikatessen, cibi delicati e ricercati] ≈ Delikatessen, ghiottonerie, leccornie, prelibatezze, ricercatezze, squisitezze. ‖ manicaretti.