degregoriano
agg. Relativo al cantautore Francesco De Gregori. ◆ vogliamo sottolineare il dignitoso e serio silenzio degregoriano davanti alla pseudopolemica che qualcuno ha tentato d’imbastire su «Il cuoco di Salò». (Gabriele Ferraris, Stampa, 3 febbraio 2001, Tuttolibri, p. 11) • Alla fine resta il senso di una certa inutilità del passato, e nello stesso tempo una sua dimensione che omologa i valori, dato che allora, tanti anni fa, c’era la politica. Con il risultato che nell’eterno canto «degregoriano» di De Gregori, fra i suo titanici naufragi e viaggi in terza classe, e fra le sue speranze incomprensibili, ci sia spazio più che altro per la delusione, o il desencanto, o la presa di distanza. (Edmondo Berselli, Repubblica, 4 novembre 2006, p. 1, Prima pagina) • I due ultimi album [degli Inti Illimani] «Lugares Comunes» e «Pequeño Mundo» (in uscita in questi giorni) testimoniano la passione per la ricerca: non più soltanto la riscoperta dei tradizionali suoni andini, ma un abbraccio a tutta l’America Latina (dal candomblé brasileiro alla trova cubana) con spazio, in «Pequeño Mundo», anche per una singolare versione della degregoriana «Buona Notte Fiorellino». (Matteo Cruccu, Corriere della sera, 30 gennaio 2007, p. 17).
Derivato dal nome proprio (Francesco) De Gregori con l’aggiunta del suffisso -(i)ano.
Già attestato nella Repubblica del 4 febbraio 1987, p. 23 (Gino Castaldo).