deformare
v. tr. [dal lat. deformare, der. di forma «aspetto, bellezza», col pref. de-] (io defórmo, ecc.). – Modificare, alterare in tutto o in parte la forma di un corpo: forze capaci di d. i materiali. Spesso, nell’uso com., guastare la forma o le forme di un oggetto o anche di una persona, rendere deforme, deturpare: le ferite gli avevano deformato il volto; e in usi fig.: abitudini viziose, che deformano il carattere; d. il significato di una parola, dare di essa un significato non rispondente al vero; d. il pensiero di qualcuno, alterarlo, riprodurlo non fedelmente. Come intr. pron., nelle varie accezioni: il cappello aveva preso l’acqua e s’era deformato; la sua colonna vertebrale si stava deformando per le pesanti fatiche. ◆ Part. pres. deformante, anche come agg.: una brutta e deformante cicatrice; artrite deformante, lo stesso che artrosi; specchi deformanti, che riflettono l’immagine fortemente alterata, allungata o ingrossata (frequenti, tra l’altro, come attrazione nei Luna Park). ◆ Part. pass. deformato, anche come agg.: attraverso quelle lenti, gli oggetti apparivano deformati; strada deformata, strada il cui manto ha subìto cedimenti o deterioramenti. Per l’uso come s. f., v. la voce deformata.