deflessione
deflessióne s. f. [dal lat. tardo deflexio -onis «piegamento», der. di deflectĕre «piegare»]. – 1. non com. L’atto, il fatto di deflettere, spec. in senso fig.: d. da un principio, da una linea di condotta. 2. In uno strumento di misura, lo spostamento, angolare o lineare, dell’equipaggio mobile o dell’indice a questo connesso. 3. In fluidodinamica, deviazione imposta a una corrente fluida. 4. a. In ottica, sinon., meno usato, di deviazione: la d. di un raggio luminoso operata da un prisma. b. Nell’ottica delle particelle, modificazione della traiettoria di una singola particella o di un fascio di particelle a causa di collisioni con altre particelle oppure, quando si tratti di un fascio di particelle cariche, per es. elettroni, prodotta da un campo elettrico (d. elettrica o elettrostatica) o da un campo magnetico (d. magnetica) o da un campo elettromagnetico (d. elettromagnetica); la deflessione dei campi è praticata, per es., negli acceleratori di particelle a traiettoria curvilinea (ciclotroni, sincrotroni, ecc.) e nei tubi a raggi catodici (che trovano applicazione nell’oscilloscopia, nella televisione, ecc.). Sensibilità di d., il rapporto tra la deviazione della traiettoria delle particelle e l’intensità del campo deflettore. 5. In ostetricia, correzione della posizione della testa del feto durante il disimpegno.