decomunistizzare
v. tr. Sottrarre all’influenza del comunismo; liberare dall’ideologia comunista. ◆ Come racconta il senatore dello Sdi, Giovanni Crema: «Nell’ultima riunione, Giuliano [Amato] ce lo ha detto: io sono pronto ad andare di là, voi che fate? Ma noi gli abbiamo risposto: guarda che quella non è una zona decomunistizzata». (Maria Teresa Meli, Stampa, 11 novembre 2001, p. 12, Interno) • Forse non ci si avvede che la scomparsa del Prc e del Pdci rischierebbe di far prevalere anche a sinistra opzioni moderate, più «compatibili» con lo spirito del tempo. Rischierebbe di sradicare la cultura di classe decomunistizzando la sinistra e portando a compimento, a scoppio ritardato, la svolta della Bolognina. (Alberto Burgio, Manifesto, 28 ottobre 2007, p. 2).
Derivato dal s. m. e f. comunista con l’aggiunta simultanea del prefisso de- e del suffisso -izzare.
Già attestato nella Repubblica del 6 gennaio 1990, p. 11, Politica (Ezio Mauro), nella variante grafica de-comunistizzare.