decofferatizzato
p. pass. e agg. Sottratto all’autorità di Sergio Cofferati. ◆ Sul muro in fondo allo stanzone e alle finestre sventolano gli striscioni, «zona decofferatizzata», ed è soprattutto di lui che si parla, del sindaco «finto rosso vero fascista». [Giorgio] Guazzaloca era troppo scontato, e in fondo «praticava la politica dell’immobilismo». Adesso la sinistra giovanile e universitaria di Bologna ha un nemico vero. (Marco Imarisio, Corriere della sera, 20 maggio 2005, p. 16) • In piazza i ragazzi hanno inscenato finti scontri con finti poliziotti e finte manganellate all’interno di uno striscione con la scritta «zona decofferatizzata». Molti passanti però hanno battibeccato con loro e difeso il sindaco. (Luigi Spezia, Repubblica, 3 novembre 2005, Bologna, p. II).
Derivato da un non attestato p. pass. e agg. cofferatizzato con l’aggiunta del prefisso de-.