de profundis
(non com. deprofundis) locuz. lat. (propr. «dal profondo»), usata in ital. come s. m. – Parole iniziali del Salmo 129 («De profundis clamavi ad te, Domine: Domine, exaudi vocem meam ...») usate a indicare il salmo stesso, recitato già nei tempi più antichi come salmo penitenziale e quindi anche come salmo in suffragio dei defunti. Locuzioni: recitare, cantare, intonare il de p.; gli avevano già detto il de p., di chi è guarito o scampato da qualche grave malattia o pericolo; gli si può cantare il de p., di chi sta per morire o per decadere da qualche carica, e anche di cosa che si considera irrimediabilmente perduta.