de-
〈dé〉 [dal lat. de, de-]. – 1. Prefisso, soprattutto verbale, che si trova in molte voci di derivazione latina, nelle quali indica ora allontanamento (per es. deviare, deportare), ora abbassamento o movimento dall’alto in basso (per es. degradare, deprimere, declinare), ora privazione (per es. dedurre, detrarre; cfr. anche demente), ora ha valore negativo (per es. decrescere), ora serve soltanto alla formazione di verbi tratti da sostantivi o aggettivi oppure, con funzione intensiva o con sign. particolari, da altri verbi (per es. decurtare, designare, determinare, ecc.). In verbi di formazione recente, spesso formati sull’esempio del francese, corrisponde per lo più a dis- o s- (per es. demoralizzare, denaturare; va notato che in francese il pref. dé- corrisponde non all’ital. de- ma a dis-1, essendo derivato dal lat. dis-, e indica separazione, privazione o azione contraria); in qualche caso serve a formare doppioni dotti di voci già esistenti (cfr. demagliare, defogliare, degusciare di fronte a smagliare, sfogliare, sgusciare). 2. In chimica, prefisso con cui si indica la sottrazione di uno o più atomi, o radicali, o altri gruppi atomici, o molecole (per es. decarbossilazione, sottrazione di gruppi carbossilici; dealchilazione, decalcificazione; ecc.). Talvolta, di fronte a vocale, il prefisso de- diviene des-, come in desaminazione (variante di deaminazione).