dare [lat. dare] (pres. do /dɔ/ o dò [radd. sint.], dai, dà, diamo, date, danno; imperf. davo, davi, ecc.; pass. rem. dièdi o dètti, désti, diède [poet. diè] o dètte, démmo, déste, dièdero [poet. dièro] o dèttero; fut. darò, darai, ecc.; condiz. darèi, darésti, ecc.; cong. pres. dia, ... diamo, diate, dìano; cong. imperf. déssi, déssi, désse [err. dàssi, ecc.], déssimo, déste, déssero; imperat. dai o da' [senza radd. sint.], ecc.). - ■ v. tr. 1. a. [far avere ad altri qualcosa di cui si dispone: d. un bicchiere d'acqua, un'informazione] ≈ fornire, offrire, passare, porgere. ↔ ‖ (fam.) *pigliare, *prendere, *ricevere. ● Espressioni: fig., dare una mano (a qualcuno) → □. b. [concedere senza esigere niente in cambio, anche assol.: d. la vita per una causa; chiedete e vi sarà dato] ≈ dispensare, donare, elargire, offrire, prodigare, regalare, sacrificare. ↔ ‖ *ricevere. ● Espressioni: fig., dare i numeri → □. c. [far avere medicinali, viveri e sim.] ≈ distribuire, fornire, rifornire (di). ↑ propinare, somministrare. ↓ [con riferimento a medicinali] ordinare, [con riferimento a medicinali] prescrivere. d. [concedere in affidamento, in uso e sim.: d. il figlio a balia; datemi la stanza più grande] ≈ affidare, assegnare, attribuire, cedere. ↔ levare, togliere. e. [destinare un incarico, premio e sim. a una persona specifica] ≈ accordare, aggiudicare, assegnare, attribuire, conferire. ↔ revocare, togliere. f. [attribuire una punizione, un castigo, una pena: gli hanno dato due anni di carcere] ≈ comminare, imporre, infliggere. ↑ (fam.) affibbiare, (fam.) appioppare. ↔ condonare, revocare, togliere. g. [elargire un beneficio, un permesso e sim., anche con prop. dipendenti esplicite e implicite: d. appoggio, fiducia; non mi è dato di sperare tanto] ≈ acconsentire, accordare, concedere, consentire, dispensare, donare, elargire, offrire, permettere. ↔ negare, rifiutare. h. [rifornire di denaro in cambio di una prestazione di lavoro] ≈ corrispondere, pagare. ↔ ‖ *guadagnare, (fam.) *prendere. i. [versare del denaro: quanto hai dato per quest'orologio?] ≈ pagare, spendere. ↑ sborsare, (fam.) scucire. ↔ ‖ incassare, intascare, *ricevere, riscuotere. l. [offrire ad altri in cambio di denaro: gli ha dato la bicicletta per pochi soldi] ≈ cedere, vendere. ↔ ‖ *acquistare, *comprare. m. [attribuire: d. a ciascuno il suo; quanti anni gli dai?] ≈ ascrivere, assegnare, attribuire, conferire, riconoscere. n. [colpire con botte e sim.: d. un calcio] ≈ affibbiare, assestare, (fam.) mollare, (fam.) rifilare, sferrare. ↔ ‖ *incassare, *prendere, *prendersi, *ricevere. ● Espressioni: dai [incoraggiamento a insistere] ≈ coraggio, forza, orsù, su; fam., darle (a qualcuno) → □; fam., darsele (di santa ragione) → □. o. [fornire qualcosa come prodotto, anche assol. e fig.: i terreni danno grano in abbondanza; il lavoro gli dà poco guadagno] ≈ fruttare, produrre, rendere. p. [essere causa di qualcosa: d. dolore; d. scandalo] ≈ arrecare, cagionare, causare, generare, procurare, provocare, suscitare. ● Espressioni: fam., dare i (o ai o sui) nervi (a qualcuno) → □; dare noia (a qualcuno) → □. q. [preparare il necessario per un evento: d. una festa, un pranzo] ≈ indire, montare, organizzare. r. [mettere in programma: stasera in televisione danno un film] ≈ (fam.) fare, mandare (in onda), trasmettere. s. [porgere come augurio: d. il buon giorno] ≈ augurare. 2. a. [in usi fraseologici, trae spesso il sign. dal sost. che lo segue che può essere o meno preceduto dall'articolo] ● Espressioni: fig., dare adito (a qualcosa) → □; dare aiuto (a qualcuno) → □; fig., dare atto (di qualcosa) → □; dare a vedere ≈ [→ VEDERE (4. b)]; dare coraggio (a qualcuno) → □; dare fondo (a qualcosa) → □; dare fuoco (a qualcosa) → □; dare gas → □; dare il cambio (a qualcuno) → □; dare il latte (a qualcuno) → □; dare inizio (o il via) (a qualcosa) → □; fig., dare luogo (a qualcosa) → □; dare retta (o ascolto) (a qualcuno) → □; dare vita (a qualcosa) → □. b. [in usi fraseologici, seguito da una prep. e da un sost.] ● Espressioni (con uso fig.): dare alla luce → □; dare alla testa → □; dare da pensare → □; fam., dare di matto → □; dare di stomaco → □; fam., dare di testa → □; dare nel segno → □. c. [seguito da prep. diverse, è usato per formare strutture con sign. partic.] ● Espressioni: dare da [riferito a bevande o cibi: d. da bere, da mangiare] ≈ offrire; dare in [trasferire ad altri secondo varie modalità, seguito da un sost.: d. in dono, in moglie] ≈ accordare, concedere; dare per [supporre che qualcuno abbia una determinata proprietà, indicata da un'agg. che segue la prep.: d. per certo; d. per spacciato] ≈ affermare, dichiarare, ritenere. d. [in usi fraseologici, nella forma darla] ● Espressioni (con uso fig.): fam., darla a bere ≈ dare a intendere; volg., darla (via) → □. e. [con alcuni avv., è usata per formare costruzioni predicative con sign. partic.] ● Espressioni: fig., fam., darci dentro (o sotto) → □; dare addosso (a qualcuno) → □; dare indietro → □; dare via → □. ■ v. intr. (aus. avere) 1. (fam.) [andare a sbattere contro qualcosa, con le prep. in, addosso e sim.: ho dato col ginocchio per terra; diede in un sasso e cadde] ≈ battere (contro), colpire (ø), urtare (ø, contro). 2. [esprimere un'emozione in modo impetuoso, con la prep. in: d. in un riso convulso] ≈ erompere, esplodere, prorompere, scoppiare. 3. [riferito a luoghi, essere rivolto verso, con la prep. su: il salotto dà sul giardino] ≈ affacciarsi, guardare. ■ darsi v. rifl. 1. a. [dedicare attenzione, concentrazione, energia, con la prep. a: d. allo studio] ≈ dedicarsi, (non com.) donarsi, impegnarsi (in), interessarsi, occuparsi (di). ↔ disinteressarsi (di), trascurare (ø). ● Espressioni: darsi alla pazza gioia ≈ divertirsi (un mondo); darsi al nemico → □; darsi attorno (o dattorno o da fare) → □; darsi pace → □; darsi pensiero (per qualcosa o qualcuno) → □. b. [intraprendere un'attività, con la prep. a, seguita da un verbo o da un sost.: d. a correre] ≈ cominciare, iniziare, mettersi. ↔ cessare (di), smettere (di). ● Espressioni: darsela a gambe ≈ fuggire; darsi alla fuga → □; fig., darsi alla macchia → □. c. [riferito a donna, accondiscendere all'amplesso] ≈ concedersi, (volg.) darla (via). 2. [a proposito di fatti, circostanze e sim., verificarsi: si dà il caso; si diede l'occasione] ≈ accadere, esserci. ● Espressioni: può darsi ≈ chissà, forse. 3. [in talune costruz., fare finta di essere: d. per malato] ≈ fingersi. □ darci dentro (o sotto) ≈ (fam.) darsi da fare, (fam.) mettercela tutta, (fam.) mettersi sotto. ↑ (fam.) dare l'anima. ↔ oziare, poltrire. □ dare addosso (a qualcuno) [rivoltarsi contro] ≈ aggredire (ø), assalire (ø), attaccare (ø). □ dare adito (a qualcosa) ≈ destare (ø), generare (ø), ingenerare (ø), provocare (ø), suscitare (ø). □ dare aiuto (a qualcuno) ≈ aiutare (ø), dare una mano. □ dare alla luce [far venire al mondo] ≈ mettere al mondo, partorire. □ dare alla testa [far girare la testa, anche fig.] ≈ frastornare, intontire, salire alla testa, stordire. □ dare atto (di qualcosa) ≈ ammettere (ø), riconoscere (ø). □ dare coraggio (a qualcuno) ≈ incoraggiare (ø), rincuorare (ø), sostenere (ø). ↔ abbattere (ø), avvilire (ø), scoraggiare (ø). □ dare da pensare ≈ crucciare, impensierire, preoccupare. □ dare di matto ≈ e ↔ [→ MATTO s. m. (1)]. □ dare di stomaco ≈ [→ STOMACO]. □ dare di testa ≈ ammattire, impazzire. ↔ rinsavire. □ dare fondo (a qualcosa) ≈ esaurire (ø), (fam.) fare fuori (ø), terminare (ø). □ dare fuoco (a qualcosa) ≈ accendere (ø), ardere (ø), bruciare (ø), incendiare (ø). □ dare gas ≈ accelerare. ↔ decelerare, rallentare. □ dare il cambio (a qualcuno) ≈ rimpiazzare (ø), sostituire (ø). □ dare il latte (a qualcuno) ≈ allattare (ø). □ dare indietro ≈ rendere, restituire, riconsegnare, ridare. ↔ tenersi, trattenere. □ dare i (o ai o sui) nervi (a qualcuno) ≈ innervosire (ø), irritare (ø), spazientire (ø), stizzire (ø). ↔ calmare (ø), quietare (ø), tranquillizzare (ø). □ dare i numeri [dire cose senza senso] ≈ delirare, farneticare, sragionare, vaneggiare. ↑ (fam.) uscire (fuori) di testa. □ dare inizio (o il via) (a qualcosa) ≈ cominciare (ø), iniziare (ø). ↔ concludere (ø), finire (ø), terminare (ø). □ dare luogo (a qualcosa) [essere la causa di qualcosa: d. luogo a un malinteso] ≈ causare (ø), dare adito, destare (ø), portare (a), provocare (ø), suscitare (ø). □ dare nel segno 1. [mirare giusto] ≈ centrare, colpire, fare centro, (fam.) imbroccare. ↔ fallire, sbagliare. 2. (fig.) [ottenere l'effetto voluto] ≈ (fam.) azzeccarla, cogliere (o colpire) nel segno, (fam.) imbroccarla, (fam.) indovinarla. ↔ errare, mancare, sbagliare, (fam.) toppare. □ dare noia (a qualcuno) ≈ disturbare (ø), infastidire (ø), (fam.) molestare (ø), (fam.) scocciare (ø), seccare (ø). □ dare retta (o ascolto) (a qualcuno) ≈ ascoltare (ø), prestare attenzione, stare a sentire (ø). ↔ ignorare (ø). □ dare una mano (a qualcuno) ≈ aiutare (ø), assistere (ø), collaborare (con), soccorrere. □ dare via 1. [liberarsi di qualcosa che non serve più cedendola ad altri] ≈ disfarsi (di), eliminare. ‖ buttare (o gettare) via. 2. [vendere qualcosa a un prezzo inferiore a quello reale] ≈ liquidare, svendere. □ dare vita (a qualcosa) [con riferimento a cosa, far nascere: dare v. a un'istituzione benefica] ≈ creare (ø), fondare (ø), istituire (ø). ↔ sopprimere (ø). □ darla a bere (a qualcuno) ≈ dare ad intendere. □ darla (via) [di una donna, accondiscendere all'amplesso] ≈ concedersi, darsi. □ darle (a qualcuno) ≈ bastonare (ø), malmenare (ø), picchiare (ø), (fam.) suonarle. ↔ prenderle. □ darsele (di santa ragione) ≈ bastonarsi, conciarsi male, malmenarsi, (roman.) menarsi, pestarsi, picchiarsi ↔ prenderle. □ darsi alla fuga ≈ (fam.) battersela, fuggire, scappare, tagliare la corda. □ darsi alla macchia ≈ nascondersi. □ darsi al nemico ≈ arrendersi. □ darsi attorno (o dattorno o da fare) ≈ adoperarsi, affaccendarsi. ↔ oziare. □ darsi pace ≈ rassegnarsi. ↔ ribellarsi. □ darsi pensiero (per qualcosa o qualcuno) [mostrare preoccupazione, interesamento e sim.] ≈ curarsi (di), interessarsi (di), occuparsi (di), prendersi cura (di), preoccuparsi (di). ↔ disinteressarsi (di), (volg.) fottersene (di), (fam.) fregarsene (di), (fam.) infischiarsene (di).
dare. Finestra di approfondimento
Modi di dare - Il concetto di «far avere ad altri qualcosa» è espresso da d. e da numerosi sinon. con diverse sfumature: fornire, passare, porgere, rifornire. Fornire ha un uso ristretto e quasi sempre fig.: «mettere a disposizione, procurare», riferito per lo più a mezzi, pretesti e altro (ma anche in senso letterale, per lo più con la prep. di del secondo arg.: l’esercito fu fornito di viveri): non c’è miglior raccoglimento che star a guardare un’acqua corrente. Si sta fermi e l’acqua corrente fornisce lo svago che occorre perché non è uguale a sé stessa nel colore e nel disegno neppure per un attimo (I. Svevo). Rifornire (costruito sempre con la prep. di del secondo arg.) è limitato a risorse, cose necessarie e sim.: rifornito d’olio il lampadino, quegli si accostò pian piano al feretro (L. Pirandello). Porgere è invece un sinon. più ricercato di dare, che contiene anche un riferimento alla gentilezza del gesto: è usato sia per oggetti (mi porgi le chiavi della macchina, per favore?; una mano rude mi porge il bicchiere dell’acqua lustrale [G. D’Annunzio]), sia in talune espressioni più o meno cristallizzate ƒporgi l’altra guancia; porgere orecchio o ascolto; porgere aiuto; porgere la mano in segno di presentazione o di saluto; porgere il braccio a qualcuno perché vi si appoggi). Più fam., rispetto a d., è invece passare, adatto per lo più a oggetti che vengono avvicinati o dati in maniera non permanente (mi passi il sale, per favore?), ma anche in qualche espressione ƒpassare informazioni, notizie e sim.). Passare, nel gergo giovanile, significa anche «dare di nascosto il compito»: sono riuscito a finire la versione di latino solo perché mi hanno passato l’ultima frase.
Dare senza nulla in cambio o dare da una posizione di superiorità - Se si pone l’accento sul dare senza volere nulla in cambio, si dispone di tutta un’altra serie di verbi: concedere, dispensare, donare, elargire, offrire, prodigare, regalare. I termini meno marcati della serie sono donare e regalare, che implicano un dare per sempre. Offrire, che sottolinea spesso la cortesia di chi dà, è frequente in senso fig. in talune combinazioni fisse: offrire una possibilità, un’occasione, aiuto e sim.: che la mia inesperienza gli avesse offerto un’occasione di burlarsi saporitamente di me? (I. Nievo). Offrire è preferito a d. (perché meno diretto) quando si tratta di cibo: chiese un boccone; gli fu offerto un po’ di stracchino e del vin buono (A. Manzoni). Elargire indica un donare largamente, un fare grandi concessioni: elargire aiuti, favori e sim. è ancora più magnanimo (oppure può sottolineare una certa fastidiosa superiorità, da una posizione di superiorità) del semplice offrire: sempre guardando dalla parte opposta non sfugge il cenno di risposta che il vecchietto elargisce a bocca chiusa (A. Palazzeschi). Analogam., concedere e dispensare indicano un dare in modo largo ma, talora, anche con degnazione: se Dio vi concede figlioli, abbiate in mira d’allevarli per Lui (A. Manzoni); in quel punto Stefano, che era riuscito a svincolarsi dall’amico, corse urtando dame e impettiti uffiziali, voltandosi solo per dispensare “scusi” e “perdoni” (G. Verga). Il non com. prodigare, infine, indica un dare con tanta larghezza da risultare quasi eccessivo o addirittura sconsiderato: prodigava il danaro con la generosità di un principe (G. C. Chelli).
Per via dell’estrema genericità di d., il numero dei termini di cui può essere usato come sinon. è elevatissimo, secondo i contesti. Se si parla di stipendio, per es., d. è sostituto fam. di pagare, corrispondere: quanto ti danno al mese? Se si tratta di un compito, di un incarico e sim., sostituisce i più appropriati assegnare o attribuire: quanti compiti ti hanno dato per le vacanze? Se invece si tratta di un premio, si usa di frequente al posto di aggiudicare, assegnare, conferire: gli hanno dato un premio alla carriera. Per le punizioni, le pene e sim. sostituisce spesso i più specifici comminare, imporre, infliggere: per quello che hai fatto, possono darti dieci anni di carcere. E analogam. per tutta una serie di usi elencati sotto il lemma dare.
Espressioni - Numerosissime sono le espressioni costruite con d., sia seguito da prep. e da sost. o inf. (d. alla luce, d. alla testa, d. da pensare, ecc.), sia da avv. (d. addosso, d. contro, d. via, ecc.), sia da sost. (d. adito, d. aiuto, d. fuoco, ecc.). In questi ultimi casi, d. ha la funzione di verbo supporto (secondo la terminologia di taluni linguisti), vale a dire che il sign. di d., di per sé del tutto generico, è specificato soltanto dal sost. che lo segue. Queste costruzioni perifrastiche hanno tutte in effetti almeno un sinon. (di solito meno formale) costituito da un solo verbo: d. adito = destare, provocare, suscitare; d. aiuto = aiutare; d. ascolto = ascoltare; d. coraggio = incoraggiare; d. fuoco = accendere, incendiare; d. gas = accelerare; d. il cambio = rimpiazzare, sostituire; d. il latte = allattare; d. noia = disturbare, infastidire; d. vita = creare, organizzare, e così via.