dardo
s. m. [dal fr. dard, di origine francone]. – 1. Arma da lanciare a mano o con l’arco, con la cerbottana, ecc., costituita da un’asta di legno con punta di ferro, di solito senza impennatura. Nell’uso letter. e poet. è sinon. di freccia. 2. fig. (per lo più al plur.) a. Fulmine: Giove saettava i suoi dardi. b. Raggio cocente del sole. c. poet. Sguardo, spec. di donna amata, che trafigge il cuore; analogamente, dardi di Cupido, d’amore; oimè il dolce riso, onde uscìo ’l dardo Di che morte, altro bene omai non spero (Petrarca). 3. La parte ricurva e acuminata dell’amo da pesca, fornita di lembi taglienti. 4. La punta calda o luminosa (o l’una e l’altra) di una fiamma quando questa è ottenuta con efflusso sotto pressione di combustibile e comburente (come, per es., nella fiamma ossidrica). 5. In arboricoltura, ramo a frutto, breve, liscio, terminato da una gemma differenziata a fiore subito dopo la sua formazione; d. a mazzetto, quando le gemme sono più di una. 6. D. di Giove: tipo di collegamento di travi in legno effettuato per sovrapposizione delle due parti e con l’ausilio di chiavette.