cuocere /'kwɔtʃere/ (pop. cocere) [lat. ✻cŏcĕre per il class. cŏquĕre] (pres. cuòcio, cuòci, cuòce, cuociamo, cuocéte, cuòciono; pres. cong. cuòcia, ... cuociamo, cuociate, cuòciano; pass. rem. còssi, cuocésti, ecc.; nelle altre forme regolari è pressoché costante il dittongo -uo- sotto accento, mentre si alternano -uo- e -o- fuori d'accento). - ■ v. tr. 1. [preparare una vivanda sottoponendola a cottura: c. la carne] ≈ [→ CUCINARE (1. a)]. 2. (estens.) a. [del sole, scaldare eccessivamente provocando bruciature, anche assol.: il sole d'agosto cuoce (la pelle)] ≈ (scherz.) abbrustolire, bruciare, scottare. ↑ ustionare. ↓ abbronzare. b. [del sole, rendere secchi e aridi terreni, piantagioni e sim.] ≈ disseccare, inaridire, seccare. ■ v. intr. (aus. essere) 1. [di terreni, piantagioni e sim., essere inariditi dall'azione del sole: campi che cuociono sotto il sole] ≈ cuocersi, disseccarsi, inaridirsi, seccarsi. 2. (fig.) [assol., di una sconfitta, una passione, ecc., provocare dolore, non dare pace e sim.: un'accusa che cuoce] ≈ bruciare, dispiacere, offendere, scottare, umiliare. ■ cuocersi v. intr. pron. 1. a. [stare a lungo al sole: c. ben bene sotto il sole] ≈ (scherz.) abbrustolirsi, bruciarsi, scottarsi. ↑ ustionarsi. ↓ abbronzarsi. b. [di terreni, piantagioni e sim., essere inariditi dall'azione del sole] ≈ [→ CUOCERE v. intr. (1)]. 2. (fig.) [provare un forte sentimento d'amore per qualcuno] ≈ innamorarsi, invaghirsi, prendersi (o avere) una cotta.