crumiro
s. m. [dal fr. kroumir, e questo dall’arabo volg. Khrumīr (arabo class. Khumair), nome degli abitanti della Crumìria, regione della Tunisia occid. ai confini con l’Algeria, noti soprattutto, nella seconda metà dell’Ottocento, per le loro scorrerie e atti di banditismo]. – 1. (f. -a) Epiteto ingiurioso dato a quei lavoratori che, in occasione di scioperi, o non fanno causa comune con gli scioperanti o accettano di sostituirli, favorendo così i datori di lavoro: quei lavoratori che di lì a non molto l’estro bizzarro popolare era per chiamare crumiri, dal nome delle tribù berbere che fornirono il pretesto alla Francia per imporre il protettorato al beì di Tunisi (Bacchelli). Il termine è usato anche in senso estens. e fig., per lo più scherz. 2. Tipo di biscotti a forma di piccola mezzaluna, fatti di farina, rossi d’uovo e zucchero, specialità piemontese di Moncalvo e Casale Monferrato.