critico1
crìtico1 agg. [dal lat. critĭcus, gr. κριτικός «atto a giudicare, decisivo» e come s. m. «giudice, critico», der. di κρίνω «distinguere, giudicare»] (pl. m. -ci). – 1. Che riguarda la facoltà intellettiva di esaminare e giudicare, e l’esercizio stesso di tale facoltà, sia rivolto ad opere di pensiero, letterarie, artistiche, sia diretto a situazioni, fatti, comportamenti: esercitare la riflessione c.; avere (o mancare di) capacità c.; avere, non avere attitudini c.; mancare di senso c.; avere uno spirito c. molto sviluppato; metodo c.; giudizio c., pagine c.; fare un esame c. della situazione politica; in filologia, edizione c. di un testo, apparato c. (v. edizione, apparato). E per indicare un esame severo e non sempre spassionato né benevolo di persone e comportamenti: guardare qualcuno con occhio critico. 2. Che è in relazione con una crisi, perciò grave, difficile, pericoloso: periodo c., quello in cui si manifesta una crisi (nei varî sign. della parola); trovarsi in una condizione c.; essere a una svolta c.; punto, momento c., proprio quello in cui un fenomeno raggiunge la sua massima intensità, e perciò cruciale, decisivo (nel linguaggio corrente, anche momento imbarazzante); età c., la pubertà, e più spesso, con riferimento alla donna, la menopausa; giorni c., nella meteorologia antica, i giorni in cui si prevedono perturbazioni atmosferiche particolarmente intense; con altro sign., eufem., giorni c., periodo c., i giorni della mestruazione. 3. a. Nel linguaggio scient. e tecn., valore c. di una determinata grandezza, valore limite mai raggiunto dalla grandezza medesima (per es., nel moto dei gravi nell’aria, la velocità c.), oppure valore in corrispondenza del quale si determina o si può determinare un dato fenomeno (per es., la temperatura c. nella liquefazione dei gas, la frequenza c. nella rifrazione ionosferica delle radioonde, le dimensioni c. e la massa c. nei reattori nucleari, ecc.). Il fenomeno determinatosi in corrispondenza di tali valori critici, per es. il funzionamento di un certo tipo di apparecchio, è detto esso stesso critico, e critico viene definito anche l’apparecchio in questione; così, per es., un reattore nucleare a fissione si dice critico quando il numero dei neutroni prodotti è uguale al numero dei neutroni assorbiti o dispersi, cioè quando in esso può cominciare a mantenersi una reazione a catena a livello costante. b. Nella scienza delle costruzioni, carico c., il minimo carico di punta che provoca l’instabilità elastica in una struttura snella. ◆ Avv. criticaménte, con metodo critico, da un punto di vista critico: leggere, commentare criticamente un autore; giudicare criticamente la situazione; osservare criticamente ogni cosa.