creatura
s. f. [dal lat. tardo creatura, der. di creare «creare»]. – 1. Ogni cosa creata, e soprattutto ogni essere vivente: c. animate e inanimate; il Cantico delle C., di s. Francesco; Iddio ama le sue c.; sono gli uccelli naturalmente le più liete c. del mondo (Leopardi); c. ragionevoli, intelligenti; umane c., gli uomini; c. extraterrestri, esseri che s’immagina possano avere vita in altri mondi, in altri pianeti; c. angeliche, gli angeli; non c’era c. vivente, non c’era nessuno. In partic., l’uomo in quanto essere creato: siamo tutti creature di Dio; Vergine madre, figlia del tuo figlio, Umile e alta più che creatura (Dante). 2. fam. Bambino, o figlio in tenera età: che bella c.!; povera c., rimasta senza mamma!; chi non ama le proprie c.?; ha tre c. a cui provvedere. Anche persona adulta, per lo più in frasi di commiserazione o, al contrario, ammirative: una c. infelice, una debole c.; quanto patisce quella c.!; che strana c.!; è una santa c. quella donna; una c. bellissima; che meravigliosa c.!, che c. stupenda!; è una c. d’eccezione. 3. Persona protetta o favorita da qualcuno e a quella legata da obblighi di fedeltà e devozione: era del paese del papa, e sua c. (G. Villani); una c. del ministro. ◆ Dim. e vezz. creaturina, bambino piccolo: povere creaturine!; non ha latte per la sua creaturina; era una creaturina rosea, dall’aspetto morbido, con delle braccine giallastre come quelle dei polli spennati (Antonio Tabucchi); accr. creaturóna, bambino grosso, ben cresciuto, figliolone.