cotale
agg., pron. e avv. [lat. eccu(m) talis], letter. – 1. agg. È forma meno com. di tale, e ormai antica: cominciò a parlare in cotal guisa; a volte in correlazione con quale, come: Quali colombe, dal disìo chiamate ..., Cotali uscir de la schiera ov’è Dido (Dante). 2. pron. Un tale, una certa persona, quasi esclusivam. con valore spreg.: c’era un c. che si aggirava con fare sospetto. Come s. m., nella lingua letter. ant., con eufemismo scherz., il membro virile, e anche l’organo genitale femminile. 3. avv., ant. In tal modo: Vid’io lo Minotauro far cotale (Dante); anche unito come rafforzativo ad altri avverbî e locuz. avv., col senso di «così»: Calandrino gl’invitò a cena c. alla trista (Boccaccio).