costruttivismo
s. m. [der. di costruttivo, esemplato, nel sign. 1, sul russo konstruktivizm, e nel sign. 2 sul ted. Konstruktivismus]. – 1. Movimento artistico d’avanguardia che si sviluppò in Russia dopo la rivoluzione del 1917, trovando espressione nella musica, nelle arti figurative – ove tese a ridurre ogni forma artistica a pure designazioni di spazio e movimento – e nella letteratura, in cui riprese i motivi del futurismo esaltando in poesia la ricostruzione socialista. 2. In filosofia, indirizzo di pensiero sviluppatosi in Germania e noto in partic. per la sua impostazione epistemologica, che considera le teorie e i concetti scientifici come costruzioni linguistiche, riducibili in ultima analisi a conoscenze elementari e indiscutibilmente certe, che scaturirebbero da situazioni empiriche di carattere pratico. 3. In matematica, indirizzo che sostiene doversi dare soltanto definizioni e dimostrazioni costruttive, opponendosi, in generale, al metodo assiomatico, che, stabilito un sistema di assiomi con la sola condizione della non contraddittorietà, non si preoccupa di enunciare gli enti che lo verifichino.