coscientizzazione
s. f. Determinazione della presa di coscienza nei confronti di un determinato problema. ◆ [Davide Mattiello] È presidente dell’associazione Acmos (Aggregazione coscientizzazione movimentazione sociale), «apartitica e aconfessionale» che porta educatori e animatori sociali in alcune scuole medie e superiori (Stampa, 13 aprile 2001, p. 51, Speciale Città) • Anche nel discorso di ieri, [il cardinale Giacomo] Biffi ha bistrattato a lungo -- senza fare nomi -- i «moderni scrittori di cose ecclesiali», descrivendoli come «enfants terribles spregiudicati e volubili». Ha citato -- tra le loro tesi -- l’idea che non si dovesse parlare di «precetto festivo»; che la domenica dovesse diventare «il giorno della coscientizzazione del proletariato»; che «le manifestazioni di massa erano da ritenere trionfalistiche» e si dovessero invece favorire i «piccoli gruppi»; che non sia giusto distinguere tra giorni «sacri» e «profani». (Luigi Accattoli, Corriere della sera, 11 settembre 2003, p. 20, Cronache) • La serata è la conclusione di un percorso attivato negli ultimi mesi 2007: Cospe, Scuola di Pace e Quartiere Savena hanno dato vita a diversi laboratori di coscientizzazione aperti al pubblico, inizialmente solo ai rappresentanti di quartiere, poi ai residenti. L’iniziativa è finanziata dal Servizio Politiche per la Sicurezza della Regione Emilia Romagna. (Alessandra Lucarini, Repubblica, 26 febbraio 2008, Bologna, p. XVIII).
Derivato dall’agg. cosciente con l’aggiunta del suffisso -izzazione.
Già attestato nella Repubblica del 14 ottobre 1984, p. 9, Inchieste (Mino Fuccillo).