Cosa due
(Cosa 2), loc. s.le f. Raggruppamento politico non ben definito nell’area della sinistra, formatosi nel 1996 dal Partito dei democratici di sinistra, da una componente del Partito socialista italiano e da altri gruppi di ispirazione laica. ◆ [tit.] [Massimo] D’Alema lancia la Cosa 2, molti i mugugni, poche le alternative [testo] […] Mentre alla vigilia alcuni rappresentanti di formazioni minori paiono entusiasti (la Cosa 2 è «di straordinaria importanza» per Pierre Carniti, «assolutamente nuova» per Giorgio Bogi, «una grande occasione» per Valdo Spini), nel Pds vi sono settori che esprimono perplessità e qualche punta polemica. (Foglio, 12 febbraio 1998, p. 3) • [Massimo D’Alema] Avrebbe potuto fare autocritica (chissà) aggiungendo che ci aveva provato pure lui, con la Cosa due, la Cosa tre, la cosa «strana» del suo governo non legittimato dal voto popolare. Ma nessuno aveva collaborato. (Roberto Scafuri, Giornale, 5 febbraio 2005, p. 6, Interni) • Bisogna riconoscere che è stato un merito non da poco -- in particolare da parte dello Sdi -- aver conservato in tutti questi anni una presenza socialista autonoma direttamente partecipe del Pse. Ma si è trattato soprattutto di una esperienza di resistenza, prima dell’ondata del giustizialismo pre e post tangentopoli, poi alla spinta semplificatrice del bipolarismo e alle manovre di assorbimento della Cosa 1 e 2. (Lanfranco Turci, Riformista, 27 settembre 2007, p. 2).
Composto dal s. f. cosa e dall’agg. due.