corto
córto agg. [lat. cŭrtus]. – 1. a. Che ha relativamente poca lunghezza o è meno lungo del normale: fiori a gambo c.; fucile a canna c.; spada, pugnale a lama c. (fig., venire ai ferri c., impegnarsi in uno scontro duro e decisivo, in una lotta serrata, in una lite o polemica aspra con un avversario); la fune è troppo c.; camicia con le maniche c.; calzoni c., gonna c., che arrivano sopra il ginocchio; essere in corto, portare un vestito corto, detto spec. di donna a un ricevimento, a un matrimonio e sim., in contrapposizione a essere in lungo; riferito a parti del corpo umano, o alla persona stessa: avere il collo c., le gambe c.; essere c. di collo, di gambe; modo prov., l’ultimo a comparir fu gamba c., con riferimento a persona che è solita arrivare per ultima; fig., le bugie hanno le gambe c., prima o poi si scoprono; prendere la via più c., la più breve; fig., la via più c. (o ellitticamente la più c.), il sistema più spiccio, la soluzione più sbrigativa. In radiotecnica, con riferimento alla «lunghezza d’onda», si definiscono onde corte le onde radio la cui lunghezza va da 100 a 10 m, cioè la cui frequenza, tra 30 e 300 Mhz, occupa la banda HF; e onde cortissime quelle la cui lunghezza va da 10 m a 1 m, la cui frequenza cioè, tra 30 e 300 Mhz, occupa la banda VHF. b. Di tiro, lancio o sim., che non arriva al punto a cui si mirava, ma più vicino: tiro c., di una palla o arma da fuoco; palla c., nel gioco, quando non arriva o all’avversario, o alla porta avversaria, o al compagno di gioco. c. Nel gioco del golf, buca c., buca scavata alla distanza minima di 100 m da un’altra nella pista del campo. 2. estens., non com. Di breve durata: una seduta più c. del solito; Vertù contra furore Prenderà l’arme, e fia ’l combatter corto (Petrarca); Volarono anni corti come giorni (Montale); prende fiato prima di parlare, un respiro c., come se volesse gonfiare le parole per farle uscire in fretta dalle labbra (Carlo Lucarelli). Con valore avverbiale: Mostrate da qual mano inver’ la scala Si va più corto (Dante), più presto, in minor tempo (propriam., facendo un percorso più breve). 3. fig. a. Scarso, insufficiente: avere la vista c., o essere c. di vista; cervello c.; essere c. di mente, d’ingegno; anche assol., uomo c., di poca intelligenza. b. Moneta c., anticamente, la moneta di banco, il cui prezzo era fissato dai banchi di deposito in base all’effettivo contenuto di fino e risultava quindi in genere più basso di quello della moneta corrente, detta lunga. 4. Locuz. particolari: andare per le c., spicciarsi; venire alle c., concludere qualche questione, di solito in malo modo; alle c.!, invito secco a venire al fatto; a (o per) farla c., per non dilungarsi, per venire all’essenza della questione; tagliare corto, troncare un discorso, porre fine a esitazioni e sim. in forma recisa; di corto, da poco tempo: l’ho visto di corto; ant., di corto, presto, entro breve tempo: udendo Aminadab che la città non si potea più tenere, e che s’avrebbe di corto, mandò al re David ... (Novellino); essere a corto di qualche cosa, scarseggiarne: sono a c. di quattrini, era a c. di argomenti; tenere qualcuno a c. di denari (meno com. tenerlo c. di denari), dargliene pochi; tenersi c. in qualche cosa, limitarsi. In culinaria, cuocere a corto, cottura speciale della carne, ottenuta immergendola in poca acqua aromatizzata al bollore, allo scopo di conservarle la massima sapidità. 5. Con funzione di s. m., è talora usato come forma abbreviata di cortocircuito (per es.: mettere in corto un generatore). Frequente come forma abbreviata di cortometraggio (v.), per indicare un film di breve durata: un c. d’autore; un festival di corti. ◆ Dim. cortino, piuttosto corto: questi calzoni ti sono cortini, mi pare. ◆ Avv. cortaménte, raro o ant., in modo corto, accorciato, o brevemente.