corrispondenza
corrispondènza s. f. [der. di corrispondere]. – 1. a. Il corrispondere, il corrispondersi, come rapporto reciproco fra elementi diversi; quindi convenienza, proporzione, simmetria, o conformità: la c. fra le varie parti dell’opera è perfetta; manca la c. tra l’esterno e l’interno dell’edificio; non c’è c. tra quanto lui afferma e la verità dei fatti; somiglianze e arcane c. che prima evocavano le cose e poi le facevano sempre accadere (Sandro Veronesi). Anche, più genericam., il corrispondersi, di parti d’un fabbricato o di un’abitazione che si trovano di fronte o si affacciano l’una sull’altra: sulla parete di fondo, in c. con la porta d’ingresso, abbiamo messo un grande specchio. b. In matematica, e in partic. nella teoria degli insiemi, relazione che associa ad ogni elemento dell’insieme A uno o più elementi di un insieme B. In partic.: c. univoca, quando a un elemento di A corrisponde un solo elemento di B (per es., per i due insiemi dei proprietarî di automobili e delle targhe di queste, a una data epoca a ciascuna targa corrisponde un solo proprietario), in contrapp. a c. plurivoca, che si ha quando a un elemento di B corrispondono più elementi di A (per es., per i due insiemi anzidetti, a ciascun proprietario possono corrispondere più targhe); c. biunivoca, quando anche l’insieme B è in corrispondenza univoca con l’insieme A (per es., per i due insiemi delle targhe automobilistiche e del numero distintivo del motore delle relative automobili, a una data epoca a ciascuna targa corrisponde un solo numero di motore e, viceversa, a ogni numero di motore corrisponde una sola targa). c. In fisica, principio di c., quello che asserisce che le leggi della meccanica quantistica assumono la stessa forma delle leggi della fisica classica quando entrano in gioco transizioni tra stati caratterizzati da numeri quantici aventi valori molto elevati e poco diversi tra loro. 2. Contraccambio di sentimenti, di affetti: amore che ha c., che non trova c. (da parte della persona amata); celeste è questa C. d’amorosi sensi (Foscolo). 3. a. Carteggio, scambio di lettere fra persone: c. epistolare; c. ufficiale, privata, regolare, saltuaria; essere in c., tenersi, mettersi in c. con qualcuno; corso per c., istituzione scolastica che impartisce l’istruzione per mezzo di corrispondenza epistolare; vendite per c., in cui il cliente richiede mediante lettera d’ordinazione la merce offertagli dal fornitore attraverso spedizione di cataloghi e altri stampati informativi. b. Con sign. concr., il complesso delle lettere in partenza o in arrivo: leggere, firmare, riordinare la c.; c. privata, c. d’ufficio; c. in arrivo, in partenza. c. raro. Rapporto, relazione in genere tra persone: un disperato, che tiene corrispondenza co’ disperati più furiosi (Manzoni). 4. a. Relazione sugli avvenimenti di una città, di uno stato, che una persona appositamente incaricata (il «corrispondente») invia al suo giornale o ente radiotelevisivo. b. Ufficio di c., quello che un giornale, un’agenzia giornalistica, ecc. tiene in città diverse da quella in cui ha la propria sede, nelle varie capitali o nei principali centri stranieri: l’ufficio di c. romano di «Der Spiegel»; l’ufficio di c. londinese del «Corriere della sera».