correggere /ko'r:ɛdʒ:ere/ [dal lat. corrigĕre, der. di regĕre "reggere, dirigere", col pref. con-] (coniug. come reggere). - ■ v. tr. 1. a. [rendere migliore e più esatto eliminando errori, imperfezioni e sim.: c. il difetto di un abito] ≈ aggiustare, (lett.) emendare, (lett.) medicare, rettificare, riparare, sistemare. ↑ perfezionare. ↔ guastare, peggiorare. b. [apportare una correzione: c. la rotta] ≈ cambiare, modificare, mutare, ritoccare. c. [sistemare un testo, un'opera dell'intelletto e sim.: c. le bozze di stampa, un compito in classe] ≈ limare, revisionare, ripulire, ritoccare, rivedere, [riferito a legge, sentenza e sim.] riformare. 2. [riferito a un danno, a difetto fisico, malattia, applicare un rimedio, una terapia e sim.: c. i difetti dell'udito] ≈ curare, sanare. ↑ guarire. ↔ accentuare. 3. [riferito a persona, segnalare un errore commesso, anche assol.: se sbaglio correggimi] ≈ avvertire. ↑ ammonire, raddrizzare, redarguire, richiamare, rimproverare, riprendere. 4. a. [aggiungere a bevande sostanze per cambiarne il sapore: c. il caffè] ≈ ‖ integrare, modificare. b. [aggiungere a carburante e sim. sostanze per modificarlo] ≈ alterare, denaturare, rettificare. ■ correggersi v. rifl. 1. [togliersi un difetto, un vizio] ≈ (lett.) emendarsi, migliorare, migliorarsi, raddrizzarsi, ravvedersi. ↑ pentirsi, rinsavire. ↔ degenerare, peggiorare, sviarsi, (non com.) tralignare, viziarsi. 2. [sostituire, mentre si parla, un'espressione errata o imprecisa con una più esatta: ha risposto male, ma si è corretto in tempo] ≈ rettificare, riprendersi.