cornificatore
s. m. e agg. (scherz.) Chi o che tradisce il coniuge o la persona alla quale è sentimentalmente legato. ◆ Il merito va alla brillante regia di Pietro Garinei […]; alla fondatezza di Fabio Testi nei panni del politico cornificatore. (Messaggero, 24 settembre 2001, p. 18, Spettacoli) • Negli anni Sessanta i paesi siciliani diventano altra cosa, le campagne si zittiscono, i muli spariscono dalle stalle, le donne -- vedove bianche vengono subito catalogate -- cominciano a consumarsi nell’attesa, i bambini senza freni paterni si scatenano, nei bar si perde l’allegria e si moltiplicano le maldicenze su cornuti e cornificatori. (Tano Gullo, Repubblica, 14 ottobre 2005, Palermo, p. VIII) • Per evitare di portare all’altare un cornificatore provetto, o un profittatore interessato ad «appendere il cappello al chiodo», le donne che guadagnano molto optano per lo spionaggio prenuziale. Che altro non è se non un controllo discreto per evitare di dover sborsare gli alimenti a un consorte che, alla bisogna, si professerà nullatenente o vittima. (Maria Chiara Bonazzi, Stampa, 3 aprile 2006, p. 12, Estero).
Derivato dal v. tr. cornificare con l’aggiunta del suffisso -(t)ore.
Già attestato nel Corriere della sera del 22 giugno 1994, p. 29 (Giulia Borgese).