copincollare
v. tr. Nell’uso del computer, creare la copia di un testo o di dati e riprodurli in un’altra collocazione, usando la funzione di copia e incolla. ♦ La tesi non deve essere un collage di opinioni altrui, cercate di esprimere le vostre (naturalmente avendo prima lette quelle degli altri). È vietato "copincollare" (comunque me ne accorgerei) qualunque testo che non sia una norma. (Lucia Serena Rossi, Unibo.it, 19 settembre 2010) • Che fare allora? Grillo non ha firmato articoli sul suo blog il giorno dopo la serata del terremoto tivù, ma pubblica con evidenza ben precisi contributi altrui. Quello di ieri, firmato dal «giornalista freelance» Maurizio Ottomano, copincollato dal sito del MoVimento di Vicenza, è un retroscena violentemente accusatorio. (Michele Smargiassi, Repubblica, 9 settembre 2012, p. 12, Politica interna) • È una bufala che rasenta la psicosi sociale, travisando e copincollando tra loro affermazioni e documenti di origine diversa, arrivando a sostenere l’esistenza di un vero e proprio programma ministeriale pronto a trasformare i bambini maschi in femmine o a insegnare la masturbazione tra i più piccoli. (Vanessa Niri, Wired.it, 22 giugno 2015, Cultura) • O prendete chi il disagio profondissimo l’ha espresso attraverso una scissione, che ancora non ci ha spiegato cosa voglia dire costruire una nuova sinistra, se non copincollando gli slogan elettorali e le proposte politiche di Jeremy Corbyn, un po’ come negli anni ’90 copincollavano Blair e nei primi anni duemila Zapatero. (Francesco Cancellato. Linkiesta.it, 1° marzo 2018).
Derivato dal s. m. inv. copincolla (variante della loc. s.le m. inv. copia e incolla) con l’aggiunta del suffisso -are1.
Già attestato nella Repubblica.it del 5 ottobre 2005, Spettacoli&Cultura (Dario Olivero).