convergere
convèrgere v. intr. e tr. [dal lat. tardo convergĕre, comp. di con- e vergĕre «volgersi»] (io convèrgo, tu convèrgi, ecc.; pass. rem. convèrsi [raro convergéi], convergésti, ecc.; raro il part. pass. convèrso e quindi anche i tempi composti). – 1. intr. a. Tendere, muovendo da punti diversi, verso un unico punto o limite: linee, raggi, strade che convergono. In matematica, con riferimento a serie numeriche, successioni e sim., lo stesso che tendere al limite. b. fig. Tendere insieme, esser rivolto a un medesimo fine: i nostri sforzi, le nostre aspirazioni convergono. 2. tr., letter. Volgere, dirigere verso un punto o, fig., verso uno scopo: Conversero la prora al campo argivo (V. Monti); c. gli occhi, la mente, gli sforzi. ◆ Part. pres. convergènte, anche come agg. e s. m. (v. la voce).