convenevole
convenévole agg. e s. m. [der. di convenire]. – 1. agg., letter. Conveniente, nei varî sign. della parola: entro c. limiti; ad ora c.; fattala di vestimenti a lei c. rivestire (Boccaccio); materia per sé convenevolissima al poema eroico (T. Tasso). Anche sostantivato: oltre al c., più del convenevole. 2. agg. In araldica, c. partizioni, le partizioni che riempiono tutto lo scudo, risultanti dalle moltiplicazioni delle pezze onorevoli (il palato, il fasciato, il bandato, lo sbarrato, il capriolato, il grembiato e sue varietà), delle loro riduzioni (il verghettato, il burellato, il cotissato, il traversato, lo scaglionettato) e di alcune figure araldiche ordinarie (il losangato, il fusato); e inoltre lo scaccato, i punti equipollenti, i punti di scacchiere e il triangolato. 3. s. m. Al plur., atti e formule convenzionali, complimenti (propr., le gentilezze che convengono, che sono dovute): fare i c. a uno; dopo i soliti c.; perdersi in c.; andiamo avanti, senza troppi convenevoli. ◆ Avv. convenevolménte, in modo adatto, conveniente, opportuno.